22 gennaio 2009 - Ticinonews.ch

ore 12.00
Tomic: 'Non volevo ucciderlo, ma fargliela pagare'
Marko Tomic si è pentito e in aula ha ammesso di aver voluto voluto far del male a Damiano Tamagni, ma mai di ucciderlo

(aggiunta all'articolo precedente - vedi ore 10.30)
I sensi di colpa di Marko Tomic“Non volevo ucciderlo, solo fargli del male per fargliela pagare”. Così si è espresso Marko Tomic in aula dopo aver ascoltato un verbale letto dal suo difensore Yasar Ravi. L’imputato ha poi dichiarato di voler incontrare i genitori della vittima e chiedere loro scusa. “Riconosco la gravità delle mie azioni e sono pronto ad accettare le conseguenze dei miei atti”.

***

ore 10.30

Ermani: "Tornati sul luogo del pestaggio?" Grgic e Jurkic: "sì..." Tomic: "no"
Questa mattina, ripercorsi gli ultimi momenti che seguirono l'aggressione a Damiano Tamagni. Ancora una volta le versioni dei tre imputati divergono

È iniziato stamani alle 9.30 il quarto giorno del processo Tamagni. Oggi la parola passerà all’accusa, ma la fase istruttoria per il momento non è ancora terminata. Il giudice Ermani dopo aver dichiarato aperto il dibattimento si è subito rivolto a Marko Tomic: “Allora Tomic, siete sempre rimasti assieme, vero? Lei dal capannone, dopo l’aggressione, è uscito una sola volta per andare al carnevale a Bellinzona. Non siete più tornati sul luogo dei fatti”.

La questione questa mattina si sposta sui momenti che seguono l’aggressione a Damiano Tamagni e in particolare, come ha spiegato il giudice, “dobbiamo affrontare l’ultimo capitolo, quello dei soccorsi a Damiano”. Così dopo aver analizzato negli scorsi giorni le ferite inferte sul corpo, la ricostruzione della dinamica dell’aggressione, le cause della morte della vittima, oggi si ripercorrono gli ultimi atti della tragedia, quelli che seguono l’aggressione e che precedono il ricovero in ospedale.

Come negli scorsi giorni però, le versioni dei tre imputati differiscono. Il giudice Ermani legge i vari verbali rilasciati dai tre giovani, e le contraddizioni che ne emergono. Dopo l'aggressione i tre giovani sono tornati in un capannone. Grgic sostiene che in seguito lui e Jurkic sono tornati a vedere le condizioni di Damiano. Ma Tomic dice che una volta ritornati nel capannone non si sono più divisi.

I soccorritori
Nei momenti che seguono l’aggressione, spiega il giudice leggendo i verbali, subito accorrono diverse persone: un giovane studente infermiere, gli addetti alla sicurezza del carnevale, i soccorritori, volontari e altre persone tra cui gli amici della vittima e curiosi.

Una soccorritrice, legge Ermani in un verbale, racconta che “c’erano molte persone attorno al corpo di Damiano, a terra, immobile e con gli occhi sbarrati”. Un altro soccorritore dice che "le labbra della vittima diventano in breve tempo blu e il viso cianotico”.

Un altro ancora, lo studente infermiere, pratica il massaggio cardiaco. “Ho detto di chiamare un’ambulanza, poi ho visto un’addetta alla sicurezza del carnevale che era già al telefono con qualcuno dell’ospedale”.

Un sanitario dell’ambulanza arrivato sul posto dell’aggressione pensa che “si tratta del solito ubriaco”. Ma il suo collega gli dice che la situazione è grave. “Sono tornato a prendere il defibrillatore. Nel frattempo sono arrivati altri sanitari e volontari”.

La vittima è poi stata trasportata all'ospedale la Carità di Locarno, dove all'una di notte viene decretata la morte cerebrale.

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