23 gennaio 2009 - Ticinonews.ch

Ore 10.24
'I tre imputati volevano la rissa. E hanno trovato chi menare'
L'avvocato Diego Olgiati, che rappresenta la famiglia Tamagni, ha aperto la quinta giornata del processo a Locarno
L’avvocato Diego Olgiati ha aperto la quinta giornata di dibattimento al processo Tamagni. “Rappresento un padre, una madre e una sorella che hanno perso Damiano - spiega l’avvocato guardando intensamente la corte - perché quella sera ha incontrato gente che pratica la violenza per sport”. L’avvocato Olgiati non ha dubbi: “I tre sono coscienti di aver ucciso senza un movente e hanno fatto il possibile fino a oggi per nascondere questo segreto”. La parte civile spiega che quella sera al carnevale a Locarno c’era alcol, ressa, musica a tutto volume, giovani eccitati. “Magari anche giovani che reagiscono in base a logiche distorte, come ha detto il presidente, ma abbiamo anche giovani che agiscono con intelligenza, come D. (ndr: il ragazzo che parla con Damiano all’arrivo di Tomic, Grgic e Jurkic)”. E si sofferma su quel momento, quando Damiano e D. - il capo, quello che picchia e fa il duro - parlano. La situazione è tranquilla. “Lì non stava succedendo nulla. D. non è minaccioso né arrabbiato. È un D. che sta discutendo con Damiano”. Insomma, spiega Olgiati, non c’è nessuna situazione fuori norma. La norma è spezzata da Tomic, Grgic e Jurkic, che si avventano su Damiano, così senza uno scopo. "Ho capito, cari imputati, che avete sbagliato. Ma voglio capire il perché". Così Diego Olgiati, rivolgendosi ai tre giovani in aula.
La maglia della Croazia
I tre giovani imputati, secondo Olgiati, cercano la rissa. Ne è sicuro, l’avvocato di parte civile. E giustifica la sua tesi parlando della maglia della squadra di calcio della Croazia indossata da uno dei tre imputati durante la sera del 1° febbraio. “In questo processo contano i dettagli - spiega Olgiati - e la squadra della Croazia, che non è né quella della Svizzera, dell’HCL o dell’Italia, è l’esca che si mette sull’amo. Il pesce è il pollo che poi si mena”. Insomma, la scintilla che ha scatenato l’incendio.
L’effetto Pavlov
Così spiega l’avvocato Olgiati la dinamica che si instaura nei tre giovani imputati vedendo D. parlare con Damiano. L’effetto causa-effetto che si scatena è il seguente: vedere D. equivale a farsi belli nei suoi confronti. Che in pratica significa fare gli spacconi con la vittima.

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